Anno scolastico 2011/2012
15° CONCORSO NAZIONALE
“CITTA’ DI SAN SEVERINO MARCHE”
11 maggio 2012
ATTESTATO DI MERITO ALLA
“SCUOLA CON PIU’ ALUNNI PREMIATI”
PRIMO PREMIO ASSOLUTO
Gentile Greta vl. 98/100
Gloria Fausto – Calci Lorenzo pf. 4 mani 98/100
Prodon Lorenzo – Anello Eleonora fl. /pf 98/100
Zulli Alessandro – Esposito Marianna fl/pf 98/100
Quintetto chitarre: Retico Matteo, Orlandi Anastasia, D’Orazio Alessandra, Cantarini Mauro, De Cristofaro Elisabetta 98/100
Sestetto di chitarre: Barbone Davide, di Camillo Riccardo, Di Renzo Emanuele, Mancuso Michael, Gentile Gaia, D’Angelo Simone 98/100
PRIMO PREMIO
Tacconelli Giorgia vl. 95/100
Cama Maria fl. 95/100
Gloria Fausto pf. 96/100
Bascelli Giovanni pf. 95/100
Caratelli Alessia – Anello Eleonora vl./pf. 95/100
Trio chitarre: Retico Matteo, Orlandi Anastasia, D’Orazio Alessandra 97/100
Trio chitarre: Barbone Davide, Di Camillo Riccardo, Di renzo Emanuele 95/100
Orlandi Anastasia ch. 95/100
Retico Matteo ch. 96/100
SECONDO PREMIO
Di Vincenzo Claudia vl. 94/100
Trio vl/pf : Gentile Greta, Masciulli Benedetta, Desiderio Alice 92/100
Sulpizio Michela fl. 92/100
Anello Eleonora pf. 90/100
Orchestra chitarre di II e III media 93/100
Barbone Davide ch. 91/100
TERZO PREMIO
Orchestra violini 88/100
Tacconelli Giorgia – Bascelli Giovanni vl/pf 88/100
Gemignani Federica – Stanziani Francesca vl/pf 89/100
Buonfiglio Stefano – Cavasinni Mauro vl/pf 85/100
D’Orazio Francesco – Gloria Fausto vl/pf 85/100
Masciulli Benedetta – Esposito Marianna vl/pf 87/100
D’Orazio Alessandra ch. 89/100
Trio chitarre: Mantini Martina, Tacconelli Jaqueline, De Iulis Giorgia
QUARTO PREMIO
Trio vl/pf : Di Muzio Andrea, Cantarini Michela, Bascelli Giovanni 84/100
Pettinelli Valeria – Desario Carlotta vl/pf 80/100
Quartetto violini: Tonelli Anna, Brazzarola Asia, Gemignani Federica, Gasbarri Aurora 80/100
Cantarini Mauro ch. 83/100
MIRACOLO DELLA MUSICA
Dolci suoni finalmente liberi
danzano attorno a me.
Io danzo con loro.
Insieme siamo musica.
Anonimi spartiti
hanno dato vita alle mie mani
Io ora sono le mie mani.
Senza di loro non sono libero.
Miracolo della Musica!
Fausto Gloria
Classe III A, a. s. 2011/2012
Corso di Educazione alla legalità organizzato dalla “Associazione Chieti nuova 3 febbraio” e “Associazione Nazionale Magistrati” -sez. Abruzzese: prima classificata per il plesso “Chiarini”:
Alice Desiderio
Classe III A, a. s. 2011/2012
Concorso di scrittura creativa indetto dalla Biblioteca della scuola:
primo classificato il racconto………
“Furono i suoi occhi a colpirmi: non ricordavo di aver mai visto occhi così.”
In essi vi era una luce, una gioia che contrastavano con l’aspetto dimesso e trascurato del suo fisico. Era come se il suo animo fosse tutto preso da qualcosa di meraviglioso e antico che non aveva nulla a che vedere con gli occhi disperati dei miei concittadini di allora, ricchi e frenetici abitanti di Chieti.
Sì, Chieti, una città che era ormai diventata completamente diversa da quella di un tempo. Su ciò che era rimasto dei vecchi quartieri, c’erano scritti slogan razzisti e disegni osceni. Nei quartieri “bene” i palazzi di una volta erano stati sostituiti con grattacieli altissimi.
Eravamo nei primi anni del 3000 e la tecnologia si era molto sviluppata mentre si era persa ogni forma di arte, anche la musica. Pochissime persone trascorrevano ancora ore all’aria aperta o camminano a piedi. Tra questi c’eravamo io, di nomeTom, ed i miei amici, Jack e Kate, ragazzi che amavano la natura e giocare all’aperto anche se c’era poco spazio e l’aria era inquinata. Eravamo amici sin da piccolissimi poiché i nostri genitori erano uomini d’affari e si conoscevano da sempre e poiché non avevano tempo da trascorrere con noi, eravamo molto liberi e facevamo anche gite fuori città. Eravamo molto curiosi e volevamo scoprire, conoscere, sapere.
Il nostro leader era Jack, molto simpatico e molto vivace. Aveva un carattere forte ed era anche molto determinato in tutto ciò che faceva. Era molto alto e snello, aveva gli occhi azzurri e i capelli biondi. Aveva una cotta per Kate.
Io, Tom, ero invece un tipo introverso, molto permaloso, ma avevo tanta voglia di conoscere ed ero esperto di computer e aggeggi tecnologici. Ero di corporatura normale, con i capelli corti, neri e grandi occhi nocciola.
Kate era l’unica ragazza del gruppo ed era sempre energica e brillante. Era molto generosa con tutti soprattutto con le persone che le erano care. Amava essere perfezionista e cercava sempre di portare a termine ogni impegno preso e alla massima perfezione. Era molto sensibile al bello. Di corporatura era molto magra, con capelli rossi e mossi e lentiggini sul suo naso a patata.
– Ehi Kate, Tom che ne dite di fare una passeggiata nel bosco che si trova vicino a Chieti?- domandò un giorno Jack. Kate molto entusiasta rispose: – Che idea geniale! È una così bella giornata che ne varrebbe la pena. Tu che ne dici Tom?-
Io, un po’ indeciso, risposi: -Non saprei! E se poi ci perdessimo? Sapete è un posto molto pericoloso… è tanto tempo che non ci va più nessuno e le uniche persone ad averlo fatto non sono tornate.-
-Potresti portare il tuo I-Pad così potremo sempre chiedere aiuto! E poi almeno scopriremo cosa c’è lì di così tanto misterioso…-disse Jack. – E va bene, mi avete convinto. Vado a casa a prenderlo e poi si parte!!!- risposi io.
Dopo mezz’ora tutti e tre eravamo diretti verso la nostra destinazione.
– Sarà un’esperienza emozionante!- commentò Kate.
-Sicuramente- aggiunse Jack -Tu Tom con il tuo I-Pad scatterai tantissime foto così potremo aggiungerle al nostro album.- -Certo, farò del mio meglio!- risposi.
Arrivati scendemmo dal nostro “quodquattroposti” ed io mi affrettai a programmare l’I-Pad mentre ci inoltravamo nel bosco. Ad un certo punto Kate notò degli animali strani che non vivevano in città e di cui non c’erano riproduzioni sui libri e commentò: -Ma cosa sono? Tom cerca sull’I-Pad.-
– Sono uccelli, vivono dove ci sono alberi perché devono costruire il nido su di essi e nutrirsi con i loro frutti- risposi.
-Wow- esclamò Kate con stupore. – Avete visto, volano senza motore!- fece notare Jack. -Si è molto strano- aggiunsi -è qualcosa di veramente magico!-
Dopo aver percorso una decina di chilometri ci ritrovammo davanti ad un edificio abbandonato e con la facciata dall’intonaco sgretolato in alcuni punti. Kate chiese: -Cosa può essere questo edificio dallo stile “preistorico”?-
– Forse qualche palazzo dell’antichità o cinema antico o un negozio di elettronica del passato, ma qualunque cosa sia voglio visitare l’interno. Forse gli abitanti di Chieti non sanno neanche che esista e noi diventeremo gli eroi che hanno scoperto qualcosa del nostro passato. – commentai io sognando ad occhi aperti.
Kate si avvicinò per prima. –Attenta!- gridò Jake. Kate ritirò con un balzo la gamba che stava per appoggiare nel cespuglio che cresceva proprio vicino all’ingresso. -Ma sei pazzo? Mi hai fatto prendere un colpo!- urlò Kate con il cuore che batteva ancora velocemente.
-Ragazzi, non sentite questo rumore?- ribatté Jack leggermente sottovoce. -Sì, sembra il rumore di un sonaglio.. ma cosa potrà mai essere?… Un momento mi sto ricordando di un film che ho visto qualche anno fa… mantenete le distanze da quel cespuglio! Potrebbe essere velenoso!- Dissi preoccupato. -Ma chi il cespuglio?- esclamò Kate sbalordita. -Ma no, cosa dici? Si tratta di un animale che, a causa di cambiamenti climatici, ora vive anche nel nostro territorio. Non mi ricordo bene il nome… serpete, serpente qualcosa del genere.- aggiunsi. D’un tratto qualcosa saltò fuori strisciando dal cespuglio.
–Ahaa- gridò Kate e con un balzo finì tra le braccia di Jack che con forza la prese impedendole di cadere. Intanto io cercai di mettere in fuga il serpente gridando e subito ci avvicinammo all’ingresso dell’edificio.
-La porta è chiusa- esclamai- dai, spingiamo insieme che sicuro riusciremo ad aprirla!!!-incitò Jack. E così riuscimmo a entrare.
Ciò che vedemmo riempì di sorpresa me e Kate, ma deluse Jack che commentò: -Uffa, io immaginavo di trovare una discoteca antica o qualcosa del genere!-
-Ehi, guardate là, ci sono due statue di quelle che si realizzavano una volta e che rappresentavano fedelmente la persona umana! Guardate c’è scritto …..opera di Ra ..no Bar…della, no … Barbella!- esclamò Kate.
-Dai, proseguiamo- insistette Jack. Così entrammo in un ampio salone e rimanemmo stupiti da ciò che vedemmo.
– Ehi ragazzi!- esclamai -Il mio I-Pad dice che ci troviamo in un teatro storico che era chiamato Marrucino. Non avevo mai visitato un teatro. Scatterò tantissime foto e realizzeremo un reportage fantastico! Ma adesso continuiamo la nostra esplorazione prima che faccia buio!- conclusi.
Camminammo sbirciando in ogni parte del teatro fino a quando non arrivammo in una specie di magazzino.
– Guardate qui!- esclamò Kate – Ho trovato un baule. Venite ad aiutarmi ad aprirlo…magari dentro c’è qualcosa d’interessante.-
Tutti insieme facemmo leva sul coperchio e lo aprimmo. La delusione fu grande: – Ma ci sono solo carte…uffa!- commentò Jack.
– Ma cosa sono queste strane righe? E questi pallini colorati e non?- mi chiesi osservando quei fogli. Kate rispose: -Forse è la lingua dei nostri antenati o qualche codice segreto.-
Intanto la notte stava scendendo e decidemmo di rimanere nel teatro piuttosto che affrontare il viaggio di ritorno. Mentre mangiavamo i panini che ci eravamo portati continuavamo a guardare quei fogli cercando di decifrare ciò che vi era scritto, ma invano.
-Sto morendo di freddo- disse Kate. Allora Jack premuroso l’abbracciò e Kate chiese: – Che ne dite se accendessimo un fuoco con queste carte?-
– No, dobbiamo essere previdenti, sono reperti antichi, potrebbero essere utili o magari preziosi- dissi subito io. Così, tra una chiacchiera e l’altra ci addormentammo senza rendercene conto.
Al mattino seguente fui il primo a svegliarmi e decisi di andare da solo a procurare la colazione. Avevo raccolto molti frutti e pensai di tornare al teatro, ma, al mio ritorno, venni assalito dalla voce di Kate: -Ma cosa ti è saltato in mente? Ci hai fatto morire di paura! Perché non ci hai avvertito che uscivi?-
-Ma se stavate dormendo.. non volevo svegliarvi.. e poi… so badare a me stesso! Ora vado a cercare altro cibo.. ci vediamo dopo!-
Stavo uscendo di nuovo quando mi trovai di fronte un uomo. Era vecchio, molto vecchio, indossava vestiti laceri. Il suo viso era rugoso, le mani scarne, il corpo curvo, i capelli bianchi, lunghi e legati a formare una coda. Tutto in lui era trasandato e triste ad eccezione dei suoi occhi: erano vivi, sereni, si potrebbe dire felici. Furono proprio questi occhi a colpirmi: non ne avevo mai visti di simili.
Chiamai i miei amici: -Vvv..venite a vedere!!!! Cc.c.c ’è u. un signore a pp..pochi passi dda… noi!-
Kate e Jack si allarmarono e con molta cautela si avvicinarono all’ingresso: lo sconosciuto si trovava già a pochi passi da loro. Era la persona più vecchia che avessero mai visto.
Jack stringeva in mano i fogli trovati nel baule perché da quando si era svegliato li stava osservando per cercare di capire cosa fossero quegli strani segni che vi erano disegnati. L’uomo subito venne attratto da essi e, senza neanche presentarsi, glieli strappò di mano, prese da un astuccio enorme uno strano oggetto su cui erano fissate diverse corde, si sedette e cominciò a pizzicare le corde guardando ciò che era scritto sui fogli. Da quello strano strumento incominciò ad uscire un rumore, ma un rumore armonioso, gradevole, regolare che dava gioia all’animo e rilassava il corpo.
Io, sbalordito e confuso, domandai: -Mi scusi, ma lei chi è? Da dove viene? E cosa sta facendo? e…- -Smettila di fare tutte queste domande!- m’interruppe Kate sottovoce.
L’uomo sorrise. – Mi chiamo Vincenzo Tano, non vengo esattamente da nessuna parte.. viaggio per tutto il mondo… questa è una chitarra e questi sono degli spartiti- disse indicando i fogli. -Sto suonando.. ma voi sapete che cos’è la musica?-
-Be…. No…- rispondemmo.
-La musica – disse- è un insieme di note.. almeno cosi dicono.. ma la magia è come la interpreti…-
-Ma cosa vuoi dire? –
-Beh -egli riprese -la musica è un’emozione che non provano tutti.. solo quelli che ce l’hanno nel sangue. Se la senti davvero, la musica è capace di far vibrare il tuo animo…
La musica è un’emozione che dura per tutta la vita.. Ho iniziato a suonare la chitarra quando ero un ragazzino come voi e me ne sono appassionato.Anche se avessi voluto non sarei mai riuscito a smettere di suonarla-
Tacque ed allora iniziò a parlare la sua chitarra. Noi ascoltammo affascinati.
Fu così che quando, tornati a casa raccontammo tutto, in città si riscoprì la musica e tutti impararono a cantare o a suonare uno strumento: una scintilla di gioia e speranza brillò di nuovo negli occhi di tutti.
Claudia Di Vincenzo e Michela Sulpizio
Classe II A, a. s. 2011/2012
MISSIONE COMPIUTA!
“Perché amare la musica ed eseguirla se non per offrirla disinteressatamente? Perché godere del dono della musica se non per donare qualcosa anche agli altri? E cosa c’è di meglio di un gesto di solidarietà che inviti alla solidarietà?
È nato così il CD che ci ha permesso di raccogliere questa somma che ora vi affidiamo come ragazzi, musicisti, “nodi” della grande rete di legami affettivi e morali che è la nostra società.”
Questo è il testo della lettera che ha accompagnato i 600 euro consegnati dagli alunni del corso a indirizzo musicale della scuola “Chiarini”, in una semplice cerimonia alla presenza della Dirigente Giuseppina Simone, al ricercatore e medico Michele De Tursi ed alla Caposala Daniela Daniele entrambi della clinica oncologica del Policlinico “Santissima Annunziata” di Chieti, diretta dal Prof. Stefano Iacobelli.
Proprio così, noi, ragazzi dell’orchestra del corso a indirizzo musicale della scuola “Chiarini”, abbiamo unito musica e solidarietà. Infatti, abbiamo, nello scorso anno scolastico, inciso un CD e lo abbiamo proposto, in cambio di un’offerta volontaria, a tutti coloro che abbiamo potuto raggiungere per riuscire ad accumulare la somma da noi donata.
I soldi guadagnati con questa bellissima iniziativa, verranno probabilmente utilizzati per comprare televisori da istallare nelle sale dove i pazienti sono sottoposti a trattamenti chemioterapici.
Anche se siamo solo ragazzi e dilettanti, per registrare il CD, abbiamo interpretato musiche di grandi e famosi professionisti come Carpi, Piazzola, Simonetti, Rota e Zimmer. Tra i brani eseguiti ci sono le colonne sonore degli omonimi film “Il gladiatore”, “C’era una volta il west” e “Profondo Rosso”.
L’impresa è stata piuttosto faticosa e, durante le registrazioni, noi ragazzi eravamo un po’ intimoriti, ma ne valeva la pena perché alla fine abbiamo provato tanta soddisfazione, orgoglio ed anche gioia.
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