Due alunne da imitare
I miei compagni ed io abbiamo intervistato due ex alunne del corso musicale: Alessia (diplomanda di violino al Conservatorio) e Marta (settimo anno di chitarra al Conservatorio) chiedendo loro di raccontarci l’ esperienza vissuta nel corso ad indirizzo musicale.
Innanzitutto abbiamo chiesto loro perché ci si fossero iscritte.
Marta ha risposto che lo ha fatto perché l’amore per la musica è una vera tradizione di famiglia e, dunque, era naturale che la musica l’attirasse.
Alessia, invece, ha detto che già da piccola aveva iniziato a studiare un po’ di musica e le era piaciuto suonare il pianoforte.
A entrambe, dopo la prova attitudinale, è stato assegnato uno strumento diverso da quello scelto al momento dell’iscrizione: a Marta venne assegnata la chitarra e ad Alessia il violino.
Per Marta la delusione durò poco perché poi lo strumento assegnato incominciò a piacerle e ben presto divenne una passione.
Per Alessia invece la delusione fu grandissima perché da piccola aveva studiato un po’ il violino e non le era piaciuto, ma nonostante tutto ha deciso di non abbandonarlo e, un po’ alla volta, ha finito con l’innamorarsene.
-Per me –ha affermato Alessia,- ben presto suonare è diventato un vero piacere e non mi sono mai pentita di essermi iscritta al corso ad indirizzo musicale.-
-Anche per me -ha aggiunto Marta- all’inizio perché era una cosa nuova, poi perché mi sono appassionata allo studio della chitarra. Frequentare le lezioni pomeridiane, poi, non mi pesava, anzi, era un’occasione per incontrare i compagni di classe.– e mentre Marta parlava, Alessia faceva un cenno col capo per indicare che condivideva la sua affermazione. –Certo, –ha quindi precisato Alessia- qualche volta capitava che non si era ben preparati ed allora….. comunque lo studio, paragonato a quello che ho dovuto affrontare negli anni seguenti, non era così impegnativo e, in ogni caso, ottenevo ottimi risultati.-A Marta suonare la chitarra piaceva tanto che studiava anche due ore al giorno. Al contrario, Alessia studiava poco, ad eccezione di quando si avvicinavano i concorsi: allora si impegnava con il massimo sforzo per raggiungere la preparazione migliore possibile.
Ad ogni modo esse non trascuravano lo studio delle altre discipline e le attività extra scolastiche.
Entrambe parlano con entusiasmo dei docenti di strumento dicendo che pretendevano sempre il massimo ed è giusto che facessero così.
Quando chiediamo loro se nella scuola media ci sono stati momenti “bui” di scoraggiamento o demotivazione rispondono di no.
–A dire il vero –interviene Marta- ho solo ricordi di bei momenti: quelli trascorsi a casa di amici per esercitarci a suonare in coppia, quelli trascorsi a scuola per le prove d’orchestra, quelli vissuti ai concorsi.-
Alla parola “concorsi” vediamo che si illuminano in volto entrambe.
-La prima volta ho affrontato il concorso con incoscienza e tranquillità, ma poi ho incominciato a provare angoscia. Nonostante ciò i concorsi rimangono tra i più bei ricordi.–sostiene Marta
-Anch’io li considero ricordi bellissimi e devo dire che li ho vissuti sempre con tranquillità- aggiunge Alessia- Oggi mi mancano molto per quel clima di complicità che si creava anche con i compagni. Erano occasioni molto importanti per mettersi alla prova: erano momenti in cui ti giocavi tutto quello che avevi fatto in un intero anno. E poi partecipare ai concorsi di più giorni era come andare in gita!-
-È proprio così: i concorsi sono importanti come prove personali, sono importanti per te, i saggi sono occasioni per mostrare agli altri ciò che hai imparato.– Ha concluso Marta.
È stato molto bello vedere i loro volti che ridevano e scherzavano ripensando con piacere agli anni trascorsi nel corso musicale. Si capiva che Marta ed Alessia avevano messo grinta e voglia in tutto quello che avevano fatto.
Così, discutendo con loro, abbiamo dovuto ammettere che a noi, alunni di oggi, a volte non piace tanto “faticare”, mentre loro non si tiravano indietro di fronte alle difficoltà sorrette sempre da una forte motivazione.
Ci ha colpito questo loro atteggiamento ed ognuno di noi, in cuor suo, ha deciso di affrontare lo studio con rinnovato interesse anche per essere degni eredi degli alunni che ci hanno preceduto.
-Potendo tornare indietro –abbiamo chiesto- scegliereste di nuovo il corso musicale?-
-Certo! E’ sempre stata la sezione più vivace e stimolante, non è vero ragazzi???– ha esclamato Alessia, mentre Marta assentiva sorridendo ed i suoi occhi vivaci pensavano a chissà quante “avventure” scolastiche…
Giacomo Barbetta, Emanuele De Leonardis, Valentina Farinaccia
Mio Fratello e’ uscito proprio male nella foto qui sopra!!!
Mi mancano le cavolate che facevamo durante l’ora di educazione musicale!!
Colgo l’occasione per ringraziare vivamente tutti gli ex alunni che si sono prestati e ci hanno dato “una mano” in occasione del concerto per il ventennale del corso musicale. Spero sia stata positiva l’esperienza in orchestra che, pur avendo tempi e modi adeguati ed adatti ai ragazzi, ha ricordato comunque che l’impegno, l’umiltà e la dedizione sono fondamentali per la carriera musicale. Tanti cari auguri a tutti voi……..